San Francisco è sempre stato uno dei miei "sogni di viaggio" da quando ho iniziato a capire che viaggiare è la cosa più bella del mondo. Per i miei 30 anni ho avuto la fortuna di poter realizzare questo sogno e quando ho iniziato a pensare alla valigia, al programma di viaggio e alle sorprese che mi aspettavano sono andata letteralmente in tilt.
Il mio viaggio è stato lungo e organizzarlo non è stato così semplice. Sono partita da Los Angeles, per andare arrivare nella scintillante Las Vegas, fino alla europea Frisco per proseguire guidando sulla costa per tornare a Hollywood. La prima città di cui voglio parlarvi è Frisco: Elegante, cosmopolita e accogliente.
Si esprime al meglio sulle sue numerose colline, la si incornicia attraversando il Golden Gate e la si vive passeggiando tra i quartieri residenziali e respirando l'atmosfera della baia.
Quando è arrivato il momento di partire, impaurita dalle raccomandazioni
degli amici ("Morirai di freddo a Frisco") sono arrivata in punta di
piedi al Nike Town di Santa Monica, dove ho comprato un piumino senza maniche
rosso fuoco per non farmi trovare impreparata.
Freddolosa come sono avevo comunque il timore che non sarebbe bastato e
nella borsa ho aggiunto sciarpa e maglioncino.
Sono arrivata, forse accompagnata da notevole fortuna, e mi sono
ritrovata in una delle più belle città in cui sono mai stata, con un sole
incoraggiante, di quelli che una tshirt è poco e un cappotto è troppo e mi sono
semplicemente fatta sedurre dalla sua bellezza. Il mio piumino rosso anni '80, che tanto avevo desiderato, non ha
trovato fortuna a Frisco, ed è stato riposto nella valigia nuova (comprata per
il troppo shopping).
Colline indulgenti che con le loro rotondità profonde ti accompagnano su
e giù per la città, una baia romantica con pontili lunghissimi, oasi verdi e
mix di persone come solo le grandi città americane riescono a combinare.
"Benvenuta a San Francisco" sembra dirmi l'orso che campeggia
sulle tshirt turistiche della bandiera californiana. Inizio a guardarmi intorno
e tutto quello che vedo… mi piace.
E' una città a misura d'uomo, di quelle che come arrivi pensi: "Qui
ci vivrei".
Espoloro, assaporo, rubo con gli occhi. Spio, mangio - non poco -
respiro. Questa città mi ha dato la sensazione di essere molto di più di tutto
quello che mostra di sè.
Consiglio di mettere in valigia le scarpe più comode che avete, perché
se i cablebus sono affollati come in questo periodo, le salite vi metteranno a
dura prova.
Come in tante città americane, il lifestyle più comune è dedito alla
comodità. Quando passeggi per queste strade ti trasformi in un fascio di buoni
propositi dedicati a tutto quello sport che non hai mai fatto in tutta la tua
vita. Il primo pensiero che ti viene in mente è: se vivessi in una città così
sarei una super sportiva.
Sbagliato. Mi dispiace.
E' solo marketing.
E gli americani sono maghi del marketing. Non ho ancora capito perché,
ma qualsiasi cosa che vedevo in giro addosso alla gente, diventava un desiderio
impellente, di quelli che "non posso ma non posso stare senza".
Parlando di moda, questa è la città natale dei mitici super sonici
storici Levi's. Indumento assolutamente da indossare o comprare in loco (a voi
la scelta). Sicuramente all'andata, o solo al ritorno, un paio di levi's sono
obbligatori. Maglioncino, camicia, tshirt - di quelle comode comode, morbide
morbide - di quelle che se fa caldo ti sembrano leggere e se fa freddo ti
riscaldano la pelle. Avete capito quali? Io ho scoperto qui quelle di Melville (che poi sono prodotte in Italia).
Se le conoscete mettetele in valigia, se ancora non le avete provate, andate
subito nel primo negozio.
Aggiungerei leggins, da abbinare a super size tshirt o tuniche. Abito da
sera, tacchi alti e pochette (non fate come me che l'ho dimenticata fuori dalla
valigia) perché le feste negli aberghi chic della città sono vermente belle e i
doorman abbastanza "picky".
Se la nebbia sarà con voi mentre salirete in bici o a piedi il golden
gate, potrebbe essere una buona idea indossare una felpa (magari abercrombie
per patriottismo temporaneo) e una giacca a vento. Se capiterete qui durante il w.end non scordate di portare qualcosa di
arancione e nero, perché ovunque rivolgerete il vostro sguardo leggerete
"Let's go Giants" - non avere qualcosa di arancione vi farà sentire
totalmente inappropriati.
Non dimenticate di fare un salto al SFMOMA per vedere Frida e Diego per
la mano nello storico ritratto che li dipinge il giorno del loro matrimonio, di
mangiare il miglior hamburger della città da Mo's e di cenare da foreign
cinema.
Fate un salto da Industrie denim per un po' di denim shopping, è doveroso
nella città Levi's e questo è un ottimo punto di partenza. Se le vostre gambe inizieranno a protestare, scegliete Washington Square per fare una pausa, sdraiatevi a godervi il sole sul prato
affollato davanti alla chiesa, tra cani di tutte le razze e taglie (molto
educati e socievoli), studenti e vecchiette che escono per la passeggiata
pomeridiana. Per me è stato un momento in cui mi sono sentita inglobata nella
città e dove mi sono resa conto di quanto questa città sia a misura d'uomo.
Un consiglio per chi avesse voglia di fare una gita fuori
porta, andate a godervi una delle zuppe di granchio più buone del mondo a
Sausalito da Salito's.
Per
chi di voi è in partenza mentre sta leggendo questo post, sappiate che siete
davvero fortunate e godetevi ogni momento!Buon viaggio.
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